Criminali o Grandi Ufficiali ?

  • Posted on: 2 August 2021
  • By: Anonimo (non verificato)

L’Osservatorio : senza fretta, ma alla fine la verità sembra farsi faticosamente strada, ci sono voluti svariati decenni per riconoscere tra le nebbie dei depistaggi le identità dei fascisti, responsabili materiali delle stragi. I mandanti invece sono sempre gli stessi di cui sospettavamo, gli artefici della strategia golpista furono una parte della Democrazia Cristiana e gli uomini del partito Amerikano, i soldi arrivarono dalla Massoneria, le coperture dai Servizi, gli esplosivi dai servizi militari USA, l’addestramento degli stragisti avvenne nei “Nuclei di Difesa dello Stato” delle FF.AA., i Killer senza scrupoli li misero a disposizione Ordine Nuovo,Avanguardia Nazionale e le loro successive filiazioni, Terza Posizione e NAR.
Una continuità di intenti eversivi riconosciuta dalla Procura di Bologna, oggi alle prese con il nuovo processo per la strage del 2 Agosto 1980, che mette in collegamento tutte le stragi avvenute nel nostro Paese dalla fine degli anni 60. Introducendo le prove della pubblica accusa, il sostituto procuratore generale di Bologna Umberto Palma ha sostenuto che la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna “fu finanziata dalla P2 e compiuta da elementi di estrema destra manovrati dai Servizi deviati, non solo dei Nar ma anche di Terza posizione e Avanguardia Nazionale, quest’ultima diretta da Stefano Delle Chiaie, nella quale aveva militato Paolo Bellini. Delle Chiaie era manovrato, a sua volta, da Federico Umberto D’Amato” – continua il Procuratore Palma – “un servitore dello stato molto infedele, perché abbiamo scoperto i soldi che ha preso in nero da Gelli”. 
C.Bizzarri imputato per Ordine Nuovo
 
E’ successo poi, che a fine 2019,a 50 anni esatti dalla strage sia emerso dalle nebbie “il Paracadutista”quello che nelle testimonianze acquisite dal giudice Salvini portò la valigetta con l’esplosivo all’interno della Banca dell’Agricoltura quel 12 Dicembre 1969. Un  fantasma quello di Claudio Bizzarri alias “il Paracadutista” perché passato a miglior vita un mese prima che il suo nome venisse reso pubblico. Veronese, benestante, servizio militare svolto nei Paracadutisti, condannato in contumacia nel processo ad Ordine Nuovo del 1973 perché fuggito nella Grecia dei “Colonnelli” .
Dalle stesse nebbie, quelle dei depistaggi operati dai Servizi, con lo stesso passato politico di estrema destra, è recentemente ritornato sul banco degli imputati “l’Aviatore” alias Bellini Paolo, alias Roberto Da Silva, alias “la Primula Nera”. Militante di Avanguardia Nazionale di Reggio Emilia in stretto contatto con il giro grosso di AN, quello di Piero Carmassi di Massa Carrara.                                                                                                                Bellini inizia la carriera di pluriomicida, assassinando nel 1975 Alceste Campanile militante ventiduenne di Lotta Continua. Fugge in Brasile assieme ad altri italiani, alcuni dei quali raggiungeranno il Paraguay perché organici al Piano Condor, dove diviene cittadino brasiliano con il nome di Roberto Da Silva.
Paolo Bellini
Rientrato in Italia,Bellini è a Bologna il  2 agosto 1980, il giorno della strage alla Stazione, indagato, viene prosciolto grazie alla falsa testimonianza della moglie e alla complicità di Ugo Sisti ex Procuratore a Bologna e grande amico del padre del Bellini. Nei decenni successivi, “l’Aviatore” alterna l’attività di killer per conto della ndrangheta a quella di ladro d’arte, attività criminale quest’ultima che lo porterà a collaborare con i CC, nella trattativa tra ROS e Mafia per il recupero di opere d’arte trafugate. Ma i fotogrammi di un filmino amatoriale che lo ritraggono nella Stazione in concomitanza con l’attentato lo riportano alla sbarra agli inizi del 2021. Nella seduta del 21 Luglio scorso, l’ex moglie, dopo averlo riconosciuto nel fotogramma del filmato, ha ritrattato la dichiarazione che aveva fornito l’alibi al marito consentendone il proscioglimento. 
A 41 anni dalla Strage, la verità sembra più vicina e Bellini forse pagherà il suo debito e con lui altri personaggi minori ; non pagheranno, se confermate le accuse della Procura, D’Amato, Gelli, Tedeschi e gli altri sodali, passati nel frattempo a miglior vita.
E allora ? La Giustizia ?
Federico Umberto D’Amato
 
E’ vero niente giustizia, non li abbiamo visti infatti sul banco degli imputati e non li vedremo scontare le pene inflitte, ci auguriamo però che in caso di condanna, per il rispetto dovuto ai parenti delle tante vittime e per un irrinunciabile senso del ridicolo, venga  almeno revocata all’ex Capo dell’U.AA.RR l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica, conferitagli il 3 gennaio 1981, sei mesi dopo la strage oggetto del processo che lo vede coinvolto.
 
Quella onorificenza, la più alta dello Stato Italiano concessa, normalmente con lo scopo di «ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell’economia, nell’impegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari».
Giusto no ?