Cronaca di una giornata di antifascismo e di difesa dei valori della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza

  • Posted on: 3 May 2021
  • By: Anonimo (non verificato)

 
Fabrizio Baggi*
 
Quella di ieri è stata, senza ombra di dubbi un’importantissima giornata per l’Antifascismo lombardo e per quello nazionale. Ieri a Dongo (CO) abbiamo infatti dimostrato, tutte e tutti insieme, che la mobilitazione popolare insieme con il coinvolgimento della cittadinanza porta ad ottimi risultati.
Come ogni anno i neofascisti avevano annunciato, la settimana scorsa, le ormai (tragicamente) note manifestazioni a Dongo e Giulino di Mezzegra per commemorare Benito Mussolini, Claretta Petacci e i gerarchi fascisti giustiziati, proprio in quei luoghi, per deliberazione del CLN inscenando di nuovo l’ormai periodico teatro nostalgico ed apologetico. Ancora una volta i luoghi simbolo della Lotta di Resistenza, i luoghi dove è stata messa la parola fine alla dittatura nazifascista, sarebbero stati vilipesi da rituali tutti fatti di “presente”, tamburi, saluti romani e tutto ciò che rientra nelle azioni che scandiscono il reato di apologia di fascismo.
Tutto questo è risultato assolutamente inaccettabili e nel corso di una riunione del Comitato Permanente Antifascista si è deciso, ad unanimità, che questa volta si sarebbe provato a contrastare questo scempio della Democrazia e della Libertà nate dalla Resistenza.
Abbiamo così deciso di agire su livelli differenti: quello istituzionale, ovvero si è deciso di compiere quel passaggio necessario e “da fare” che però, nostro malgrado, sappiamo essere inefficace – è stato così chiesto un incontro al Prefetto di Como provando a metterlo davanti alle proprie responsabilità di “rappresentante territoriale del Governo” che, come previsto, (purtroppo) non ha portato ad alcun risultato e quello politico e di mobilitazione che ha invece riscontrato, fin da subito, un appoggio importante. I tempi erano molto stretti e quelle successive alla riunione che ha deliberato le azioni da mettere in campo sono state, senza dubbi, delle giornate molto intense ma sul versante mediatico, già nei giorni scorsi, l’attenzione verso chi stava costruendo l’opposizione all’ennesimo atto che avrebbe offeso i luoghi della fine della dittatura fascista cresceva.
L’appello lanciato dalla sezione ANPI di Dongo vedeva aumentare a vista d’occhio le sottoscrizioni ed anche l’adesione politica di importanti personalità come, per fare solo alcuni esempi, Paolo Ferrero, Maurizio Acerbo, Adelmo Cervi, Maurizio Landini, Stefano “Cisco” Bellotti, i 99 Posse e molte e molti altre/i e contemporaneamente ci stavamo rendendo conto che, la mobilitazione popolare lanciata in concomitanza della manifestazione fascista presentava tutti i presupposti per avere un’ottima riuscita. E così siamo arrivati a domenica 02 maggio – giorno della contromanifestazione.
La giornata è iniziata molto presto, e poco prima delle 8:30 Piazza Paracchini a Dongo – davanti al municipio – ha iniziato a prendere vita, le antifasciste e gli antifascisti iniziavano ad arrivare e la Piazza a colorarsi con bandiere e striscioni portati dalle tante delegazioni in arrivo da tutta la Lombardia. Nel giro di poco meno di un’ora eravamo in circa 200 tutte e tutti li pronte/i a dire che Dongo e la sua Storia Antifascista sarebbero state difese da quest’ennesimo oltraggio nostalgico del ventennio più buio della Storia del nostro Paese. Tutte e tutti pronti a rivendicare che il fascismo non è un’opinione, è un crimine, che li il fascismo è stato definitivamente sconfitto e che non ci sarebbe tornato. Tutte e tutti a esternare che la misura è colma e che questa volta i “camerati” accorsi li con lo scopo di sfoggiare saluti romani e paccottiglia nostalgica non avrebbero avuto gioco facile.
Un enorme schieramento di polizia in antisommossa divideva la Piazza antifascista da quella nostalgica ma ad un certo punto li abbiamo visti arrivare. Loro una cinquantina scarsa, noi almeno 4 volte tanto. La Piazza della Costituzione composta da militanti di Forze Politiche, Organizzazioni Sindacali, Associazioni, Realtà di Movimento, Studentesse e Studenti e cittadinanza si è opposta con determinazione ed in maniera pacifica all’oltraggio dell’inquadramento paramilitare, dei “presente” scanditi dai neofascisti dei “saluti romani” che va sottolineato – rappresentano un reato. La mobilitazione popolare ha ribadito che nessuno spazio né agibilità politica devono essere riservati a gruppi ed organizzazioni che si rifanno al più oscuro e criminale ventennio della Storia.
Quella di domenica 02 maggio è stata una giornata importantissima, sia ben chiaro non abbiamo impedito che la manifestazione fascista venisse svolta, ma abbiamo ribadito con forza che c’è, in provincia di Como, in Lombardia e più in generale in Italia, chi si oppone con forza a qualsiasi ipotesi di ritorno di quelle atrocità che il fascismo ha rappresentato.
Un passo è stato fatto, ora si lavori nella direzione di costruire le condizioni perché le leggi, che ci sono, vengano applicate e di conseguenza vengano, come chiediamo da anni,
immediatamente sciolte tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste.
Ieri a Dongo hanno vinto la Democrazia, La Libertà, e la Costituzione Repubblicana nate dalla Resistenza.
Si tratta di un piccolo passo, ma un passo che apre un precedente e che dà speranza.
*Segretario regionale Prc/SE Lombardia