L’ANTIFASCISMO A TEMPO

Roma, 6 giugno 2022 - Purtroppo l’antifascismo e la difesa della Costituzione per alcuni non sono più pratica quotidiana e posizione ideologica netta. La storia sembra ormai partire da parecchi anni addietro per il PD e non può che essere ricordata per alcuni punti, forse da quando l’onorevole Violante, per una dubbia lettura del ruolo super partes del Presidente della Camera, riabilitò i “ragazzi di Salò”, dimenticando che erano persone che deliberatamente si erano affiancate ai nazisti occupanti che stavano compiendo inenarrabili massacri nel nostro Paese.
Si può ricordare seppur un po’ a caso la partecipazione ai bombardamenti NATO nella ex Jugoslavia in sfregio all’articolo 11 del Governo D’Alema, l’attacco alla Costituzione con la riforma del Titolo V e la Legge Del Rio, lo smantellamento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, il voto al Parlamento Europeo per l’equiparazione di nazismo e comunismo, il tentativo, fallito grazie al voto delle cittadine e dei cittadini, di aggressione finale alla Costituzione con la cosiddetta Riforma Renzi – Boschi. Storia lunga, insomma, che arriva a Roma, alla mancata partecipazione del sindaco Gualtieri alle celebrazioni del 25 aprile e al VI Municipio della città, dove si tenta di intitolare a uno spregevole fascista come Giorgio Almirante un giardino. Quell’Almirante tra l’altro redattore de “La difesa della razza”, repubblichino, collaboratore dei nazisti, firmatario del manifesto che annunciava la fucilazione alla schiena dei militari che, dopo l’8 settembre, non si fossero arruolati nell’esercito repubblichino. A questa proposta, a cui lo stesso morbido sindaco è stato obbligato a rispondere con un “NO”, i consiglieri del PD anziché dare battaglia hanno ritenuto più opportuno abbandonare l’aula. Un comportamento intollerabile per chi ancora siede nel comitato antifascista permanente romano. Purtroppo in linea con chi da decenni attacca la Costituzione e al tempo stesso alleggerisce via via il doveroso sbarramento a qualunque tipo di riabilitazione del fascismo a qualunque possibilità di considerare i fascisti parte della democratica dialettica politica. Non basta suonare una volta l’anno “Bella Ciao”. La difesa della Costituzione e l’antifascismo sono pratiche quotidiane e che non ammettono inflessioni.
 
Giovanni Ammendola
Resp. Antifascismo
PRC-SE Fed. Roma Castelli Litoranea
PRC-SE Regionale Lazio