Esprimiamo cordoglio per la morte di Mario Benedetti. Un nostro ricordo del compagno appena scomparso.

Roma, 5 giugno 2022 - Ci ha lasciato il compagno Mario Benedetti.

Militante sin da giovane nel Partito Comunista, è stato un bell'esempio di quanto il partito stimolasse la crescita culturale dei suoi iscritti.
Infatti, pur avendo dovuto abbandonare gli studi per le necessità economiche della sua famiglia, per tutta la vita grazie alle sue letture ha aumentato la sua conoscenza. 
Rossellini, che gli era amico, lo stimava e gli affidò i suoi appunti sul suo progetto di un film su Marx per conoscere la sua opinione. 
Capace nel Suo lavoro di meccanico, lo è stato di Enrico Berlinguer e poi di Fausto Bertinotti. Quando la sindrome della corsa al soccorso del vincitore della guerra fredda spinse Occhetto a
sciogliere il PCI, aderì subito a Rifondazione Comunista: nella sede di Ponte Milvio, che aveva aiutato a costruire con il suo aiuto economico, vinse la mozione contraria allo scioglimento. 
Ha mantenuto per tutta la vita la convinzione negli ideali comunisti, che riteneva di alto valore morale, e sosteneva che molti parlassero di Berlinguer senza agire di conseguenza. 
Malgrado l'indebolirsi di Rifondazione dovuto anche alle leggi elettorali maggioritarie (altro regalo della stupidità di Occhetto) è rimasto sino all'ultimo iscritto a questo partito.
Aveva anche rispetto della religiosità, avendo affermato – ben prima che Papa Francesco lo rendesse palese – la compatibilità dei principi egalitari e di difesa degli ultimi con la finalità del comunismo, che avrebbe trionfato in Italia, se questo non fosse stato impedito dall'influenza nefasta degli USA, che hanno alimentato la strategia della tensione con la collaborazione dei servizi segreti italiani e della struttura clandestina della Nato, Gladio.
 
Egli era anche un pittore di talento e nei fine settimana si recava nella casa di campagna di sua proprietà sulle appendici dei pre-appennini a curare le piante ed a dipingere.
L'ultima parte della Sua vita è Stata addolorata dalla scellerata decisione dell'ENI di sfrattare la Sua officina, dove aveva lavorato con intelligenza per più di mezzo secolo, per affittare il locale alla multinazionale Mc Donald’s, disposta a pagare un affitto maggiore.
Questa è una ragione ulteriore perché i compagni boicottino la multinazionale.
Molti anni fa – per un efficace intervento di riparazione dell'automobile di Enrico Mattei – ricevette da lui un compenso che gli permise l'acquisto di un veicolo a due ruote, che gli permise di raggiungere più agevolmente la Sua officina. Certamente il coraggioso imprenditore, che pagò con la vita il tentativo di opporsi alla prepotenza delle sette sorelle, si sarebbe comportato in modo diverso dagli attuali dirigenti.
Non è stata concessa l'autorizzazione alle modifiche richieste per il diverso utilizzo del locale dell'officina.
Ad onorare la Sua memoria si dovrebbe ottenere la restituzione dell'officina al figlio, che dopo il pensionamento di Mario la gestisce, vincendo la prepotenza della multinazionale e la venalità dell'Eni.
   
Ci mancheranno i Suoi interventi lucidi ed appassionati e la nostra lotta in difesa dei nobili ideali del comunismo sarà il miglior modo di ricordarlo. 
 
Porteremo il nostro ricordo alle esequie che si terrano domani 6 giugno a San Crispino a Labaro alle ore 10,30
 
Riposa in pace, Mario!
 
Circolo PRC-SE Amos Bigonzi Ponte Milvio
PRC-SE Fed. Roma Castelli Litoranea