Programma di Rifondazione Comunista per Roma

PREMESSA

 

Roma è spenta.

Roma è spenta, non da mesi, per colpa di questa pandemia infame, ma da anni, dai tempi di Petroselli e Nicolini. Questa città è stata abbandonata e versa in uno spaventoso degrado, una situazione indegna per la nostra capitale. Per cambiare rotta occorre un programma radicale, bisogna ricostruire una città nuova, solidale, una città che ribalti la situazione di migliaia di famiglie e che ridia dignità ai precari, ai disoccupati, invisibili, pensionati, lavoratori dipendenti, piccoli commercianti e artigiani che soffrono per colpa della pandemia e della mancanza di reddito e di servizi.

Casa, reddito, trasporti e servizi sociali, sono queste le necessità per strati vasti e crescenti della popolazione che da tempo non ricevono più risposte.

Roma è allo stremo, mal governata e in balia dei poteri forti, che ne sono i veri padroni e a cui nel corso dei decenni le amministrazioni di centro-sinistra, centrodestra e M5S succedutesi hanno consegnato la città, dimostrando l’impraticabilità di una politica che vorrebbe conciliare il rinnovamento attraverso una convivenza, se non sudditanza, verso lobby e poteri forti. Per non ripetere le pratiche del passato bisogna assicurare l’autonomia della politica, occorre riuscire ad affermare un nuovo modo di essere e di fare, da parte delle Istituzioni pubbliche.

Manca ed è mancata una visione della città per il futuro, a misura d'uomo ed ecosostenibile, in grado di liberarsi dalle pesanti eredità lasciate dal passato.

Per questo anche a Roma è urgente la presenza di una sinistra forte che faccia piazza pulita e porti finalmente aria nuova. Una sinistra plurale, autonoma ed alternativa a PD, centro-sinistra e a tutti i poli politici.

In autunno si andrà a votare per il rinnovo del Consiglio comunale, è un appuntamento importante, il cui esito può fare sprofondare la città nella palude, oppure segnare una svolta, una inversione di tendenza. Condizione preliminare è quella di dare attualità ad una vera partecipazione popolare alle scelte, superando il concetto di mera consultazione e restituendo il potere decisionale ai cittadini che ne sono i legittimi proprietari, garantendo la massima trasparenza su tutte le decisioni istituzionali.

Rifondazione Comunista offre queste proposte di programma per la città di Roma a tutti/e, singoli cittadini o soggetti operanti sul territorio, nel convincimento che dal territorio possano arrivare stimoli e ulteriori proposte capaci di rendere più funzionale ed equilibrato il progetto programmatico.

 

LA ROMA CHE VOGLIAMO

 

 

L'AMMINISTRAZIONE VICINA AI CITTADINI, CHE FUNZIONA 

 


 

Rinegoziazione del Debito Investimenti e Bilancio

 

Il Comune deve far la sua parte, liberandosi del gravoso debito pubblico che ormai da decenni attanaglia la Capitale. Una ristrutturazione del debito appare auspicabile attraverso una negoziazione con i creditori in cui lo Stato svolga un ruolo di garante.

Va rafforzata la lotta all'evasione fiscale, che libererebbe risorse esprimibili in termini di centinaia di milioni, così che il Comune avrebbe più risorse da investire nei servizi.

 

Trasparenza Partecipazione Efficienza Amministrativa

 

Va incentivata la partecipazione popolare alle scelte amministrative a tutti i livelli, da quello comunale a quello municipale. I cittadini devono avere diritto di contare e decidere attraverso opportune strutture organizzative, servono strumenti di democrazia diretti con i quali i cittadini possano decidere come e dove utilizzare le risorse economiche sulla scia del “bilancio partecipativo”. I pronunciamenti dei cittadini dovranno essere vincolanti, inoltre deve essere valorizzato il volontariato e il tessuto associativo della città.

 

Parallelamente deve essere garantita la massima trasparenza da parte delle istituzioni, mediante la pubblicazione di ogni atto o documento ufficiale. Va garantita l'efficienza amministrativa a tutti i livelli, istituendo specifici comitati di controllo a partecipazione popolare, sull'operato degli uffici.

Per la rappresentanza di cittadini extracomunitari vanno costituite consulte.

 

Decentramento, municipi come comuni metropolitani

 

Per assicurare un reale decentramento è necessario che i Municipi in prospettiva diventino Comuni metropolitani, con l'assegnazione di risorse adeguate. Nell'attesa di una legge che regoli il tema, il Comune dovrà concedere maggiore autonomia ai municipi, mantenendone  il ruolo di indirizzo e coordinamento dell'operato, così come la gestione di attività non decentrabili come i trasporti, acqua, energia, ecc... Nell'ambito di tale riforma va ridisegnata l'organizzazione di alcune municipalizzate che dovranno essere strutturate in modo da rispondere ai vari municipi (ad es. AMA,...).

 

Le aziende municipalizzate, internalizzazione dei servizi

 

L'ideologia neoliberista assunta in questi anni dal Comune di Roma ha spinto l'esternalizzazione di molti servizi verso il privato e la trasformazione di molte aziende municipalizzate in Società per azioni, a discapito del controllo sulla qualità dei servizi resi alla cittadinanza.

Vanno create aziende speciali di Diritto Pubblico internalizzando servizi essenziali come il TPL, la raccolta e gestione dei rifiuti, e ripubblicizzando subito il servizio idrico. Il comune deve prendere in mano il servizio fornito dagli assistenti educativi culturali, bisogna dire basta al marciume delle cooperative sociali, degli appalti e delle esternalizzazioni.


 

LA QUALITA' DELLA VITA

 

Diritto all'abitare e Cemento zero 

 

Una casa dignitosa per tutti e tutte è una delle priorità che ci assumiamo. Va rivisto il Piano Regolatore Generale vincolando in maniera forte le aree verdi e agricole sottraendole alla speculazione edilizia. Nelle scelte urbanistiche va assunto il principio “Zero consumo di suolo”, puntando sul recupero di tutto l'immenso patrimonio immobiliare esistente in città, da destinare alla rigenerazione delle periferie oltre che all'emergenza casa. Vanno autorizzati solo nuovi interventi di edilizia residenziale popolare. a Tor di Valle, in cui va realizzato il parco fluviale previsto dal P.R.G.

Le banche, le assicurazioni e i costruttori che lasciano vuote le case devono essere sanzionati pesantemente oppure si deve provvedere all’esproprio temporaneo per destinare l’abitazione ad affitto sociale.

 

Trasporti e mobilità

 

La riduzione del traffico privato su gomma è un obiettivo prioritario per la città. E' fondamentale limitare l'ingresso in città degli autoveicoli con cui i pendolari entrano a Roma ogni mattina. Questo è possibile potenziando i mezzi di trasporto pubblico (cura del ferro in primo luogo) esistenti e pensando a nuove linee di metropolitana di superficie lungo le maggiori strade consolari fino oltre il raccordo. Servono grossi parcheggi di scambio subito fuori dal GRA ed un servizio di navette gratuite che trasporti i pendolari verso i nodi di scambio (stazioni metro, capolinea bus e tram). Va chiuso l'anello ferroviario e create nuove linee tramviarie che connettano i punti nevralgici. 

Le aziende di trasporto su gomma devono dotarsi di mezzi ecologicamente sostenibili. No a carburanti derivati da fossili. La salute dei cittadini pretende una mobilità dolce (trasporto pubblico adeguato, GRAB e piste ciclabili, tranvie).

 

Recupero delle periferie, spazi sociali

 

Il rilancio della città passa per il rilancio delle periferie, non più quartieri dormitorio da cui uscire la mattina per rientrare la sera. dei quartieri, che dovranno vivere di vita propria, disporre di tutti i servizi decentrati e avere centri di aggregazione sociale e culturale. Immediata abolizione della Legge 140, che monetizza gli spazi sociali condannandoli alla chiusura. Valorizzazione delle strutture esistenti con supporto alle soggettività che le gestiscono.

 

Gestione dei rifiuti e recupero materiali (3R)

 

Va lanciata la proposta “Rifiuti zero”, sposando la strategia delle 3R (riduzione, recupero, riciclo) estendendo la raccolta differenziata porta a porta in tutto il Comune e cancellando ogni ipotesi di discarica (a partire da quella di Valle Galeria) e di inceneritori, provvedendo alle necessarie bonifiche del terreno.

E' indispensabile attuare una raccolta differenziata spinta (Porta  a Porta) in tutti i quartieri, isole ecologiche diffuse (1 ogni 50.000 ab).

La gestione dei rifiuti deve avvenire secondo principi di prossimità e autosufficienza attuando invece una vera gestione integrata dei rifiuti.

Bisogna promuovere delle filiere locali di riutilizzo, impianti industriali per il recupero di materia e produzione di materia prima secondaria.

 

Ambiente

 

Roma risulta invivibile durante l’anno, bisogna fare i conti con temperature proibitive durante l’estate e con strade allagate con tombini malfunzionanti il resto dell’anno. Per far fronte a questa situazione è necessario aumentare la superficie forestale che riesca a drenare il terreno e va predisposta una mappatura dei parchi e delle aree verdi. Dinnanzi a questa sfida Roma non può assolutamente tirarsi indietro. A livello locale è urgente attuare una strategia con obbiettivi annuali.

  • In quest’ottica bisogna sviluppare la raccolta urbana delle acque piovane, intervenire nella prevenzione del dissesto idrogeologico della zona metropolitano e un massiccio investimento nella manutenzione delle reti idriche e per mantenere efficienti le fognature

  • la cattiva gestione di aree di straordinario pregio come parchi storici e riserve naturali o aree di respiro dei quartieri

  • Riqualificare i sistemi fluviali integrando progetti idraulici (sorgenti, fossi, ecc.) con la qualità e fruibilità paesaggistica ed ecologica. Rinaturalizzare le riviere e le sponde dei fiumi

  • La gestione pubblica e partecipata dell’acqua rimane obiettivo prioritario. I beni comuni rappresentano gli assi portanti per una nuova economia solidale e sostenibile; devono essere patrimonio inalienabile dei cittadini e garantita la partecipazione e il controllo popolare.

 

Servizi sociali

 

E' necessario potenziare in termini di finanziamenti e personale i servizi sociali che la città offre alle fasce più fragili e indifese, garantendo anche a loro un livello di vita dignitoso.  Stiamo parlando di assistenza domiciliare, sanitaria, psicologica e di sostegno al reddito, per ogni fascia di età, così come il sostegno agli affitti e la garanzia di soluzioni abitative per i destinatari di sfratti per morosità incolpevole.

 

Parità di genere. Supporto alle donne in difficoltà

 

Vogliamo una capitale su misura di tutti e tutte, che consideri la diversità una ricchezza e che dia l’esempio nel superare le disuguaglianze e discriminazioni che ancora oggi gravano sulle persone LGBTIQ*.

Vanno istituiti punti di accoglienza e appoggio in tutta la città per i\le giovani vittime di violenza domestica e\o cacciati di casa a causa del proprio orientamento sessuale o identità di genere o per discriminazioni mediche o sul lavoro.

Vanno individuate risorse e finanziamenti adeguati ai bisogni dei CAV, per garantire convenzioni o contratti a tempo indeterminato che coprano le spese di gestione annuali. I consultori vanno risignificati come spazi politici, culturali e sociali oltre che servizi socio-sanitari; essi devono prevedere personale stabile con diverse competenze e professionalità. 

Bisogna prevedere un fondo di garanzia che permetta di stipulare un contratto facilitato, assegnare nelle graduatorie delle case popolari massimi punteggi per le donne che hanno avviato un percorso di uscita dalla violenza presso i CAV, mettere a disposizione una parte del patrimonio pubblico per l’implementazione di case di Semiautonomia gestite da CAV e di case con affitti calmierati per donne che escono da situazioni di violenza, da sole o in co-housing.

 

Smart city

 

La smart city che vogliamo è un’area in cui, grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali e più in generale dell’innovazione tecnologica, è possibile ottimizzare e migliorare le infrastrutture e i servizi ai cittadini rendendoli più efficienti. Questa città intelligente deve essere soprattutto una città sostenibile, efficiente e innovativa, una città in grado di garantire un’elevata qualità di vita ai suoi cittadini grazie all’utilizzo di soluzioni e sistemi tecnologici connessi e integrati tra loro.

Le nostre proposte prevedono quindi:

  • L’informatizzazione completa  della Pubblica Amministrazione locale da attuare tramite la condivisione delle banche dati del Comune e delle municipalizzate
  • La messa in campo di incentivi per il passaggio ad energie rinnovabili per condomini e privati, al fine di ridurre l’inquinamento e le emissioni di CO2, raggiungendo alti livelli di efficienza energetica
  • Gli edifici di proprietà del Comune dovranno essere dotati progressivamente di pannelli fotovoltaici per la generazione di energia elettrica in modo da divenire autosufficienti
  • Car sharing. Incremento della flotta disponibile di auto elettriche anche mediante accordi con le aziende presenti sul territorio del Comune.
  • Edifici intelligenti. Tutti gli edifici di nuova costruzione o che subiscono un intervento di riqualificazione devono rispondere a precisi standard di efficienza energetica
  • Ripensare il sistema energetico, oltre alle smart grid che possono monitorare automaticamente i flussi di energia, abbiamo la necessità di produrre energia ecosostenibile e di stoccarla in modo da stabilizzare la produzione e la distribuzione (energy storage)
  • Organizzare una banca dati a livello di città metropolitana che garantisca la conoscenza qualitativa e quantitativa di tutte le forme di violenza di genere quale base per adottare soluzioni consapevoli, mappatura dei CAV metropolitani.

 

Decoro e sicurezza

La nostra idea di sicurezza rispecchia un’altra idea di città, non un securitarismo sbagliato e asfissiante. É sbagliato e pericoloso individuare nello straniero le cause o i protagonisti della criminalità. Non crediamo che le inutili pratiche dei Daspo urbani contro i senzatetto, la chiusura degli esercizi per disturbo della quiete pubblica o il facile smantellamento dei campi rom rendano la città più sicura e accogliente.


 

IL LAVORO E LE ATTIVITA'  PRODUTTIVE

 

Lavoro e sviluppo

 

Roma è il più grande polo produttivo del Lazio. E' caratterizzato dal Pubblico impiego ma anche dal settore Terziario e Manufatturiero. Nonché dal Commercio. 

L’amministrazione si deve assumere la responsabilità sociale di datore di lavoro diretto e indiretto, si deve prenda carico in prima persona della difesa dell’occupazione nelle crisi aziendali e si impegni per un cambiamento complessivo del paradigma economico. Vogliamo quindi lanciare un Piano del lavoro articolando le proposte in modo da favorire lo sviluppo di attività produttive che siano utili al territorio e sostenibili.

Per questo proponiamo che:

  • Il Comune si faccia carico dalla messa in sicurezza di scuole ed edifici pubblici, in un’ottica di efficienza energetica, in modo da creare lavoro per tante piccole e medie aziende
  • Eliminare la precarietà dei lavoratori comunali  assunti in forma precaria, garantendo stabilità di impiego e Internalizzazione dei servizi assicurando i livelli e la continuità dell’occupazione
  • Il rifiuto dell’assegnazione degli appalti secondo il criterio di massimo ribasso tenendo invece in considerazione la qualità del servizio e il rispetto dei diritti dei lavoratori
  • Rilancio del commercio e dell’artigianato con una tassazione agevolata per quanto riguarda esercizi ed attività di prossimità che impediscano la desertificazione sociale di territori in cui vi è un tessuto sociale ormai lacerato
  • Istituzione di un Osservatorio sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

Agricoltura

 

Roma è il più grande comune agricolo d’Europa. Le ragioni della crisi del settore sono numerose, non ultima la presenza di una grande industria organizzata che determina il prezzo delle vendite e controlla la maggior parte del mercato, finendo per schiacciare le piccole realtà. Chiediamo:

  • I fondi disponibili siano utilizzati per sviluppare, incrementare e sostenere un’agricoltura sostenibile promuovendo un sistema alimentare meno impattante e più locale. E contrastare la logica delle monocolture
  • Vanno finanziati progetti per azzerare gli sprechi alimentari
  • Le scelte di produzione vengano orientate verso specie e varietà adatte al territorio e al clima, promuovendo la creazione di orti condivisi e incoraggiando la filiera corta e i mercati locali
  • Le terre pubbliche, incolte e abbandonate, vanno affidate tramite bandi comunali ai giovani agricoltori che non hanno capitale sufficiente all’acquisto ma si vogliono impegnare nell’agroecologia.


 

Artigianato, Commercio, Piccola imprenditoria

 

Nelle aziende sotto i 10 addetti, che sono migliaia anche a Roma, spesso i “padroni” lavorano fianco a fianco coi loro operai.  E' sbagliato catalogarli, come spesso si fa, come evasori fiscali. Sono lavoratori autosfruttati, senza tutele né ammortizzatori sociali, che, spesso, per sopravvivenza, evadono il fisco, almeno nella stragrande maggioranza dei casi  

Molti di loro non hanno fatto questa scelta liberamente: quelli più fortunati che lavoravano in aziende sane, non trovando più lavoro, hanno investito la loro liquidazione per “provarci” e molti hanno perso tutto. Altri, che non avevano altro che il loro mestiere nelle mani, hanno investito il loro sapere caricandosi di debiti e stanno ancora peggio

Molte di queste aziende, una volta per la crisi, adesso per il Covid, stanno chiudendo. con conseguenze facili da immaginare. Meccanici, elettrauto, fabbri, tipografi, centri copie, idraulici e poi il piccolo commercio, i negozi di prossimità, già strangolati dai centri commerciali e dalla grande distribuzione, pagano le conseguenze della crisi. con le tasse da pagare 

Dobbiamo cambiare questo paradigma e vedere questi “lavoratori” per quello che sono: operai espulsi dal mondo del lavoro che tentano in tutti i modi di sopravvivere,  sobbarcandosi un impegno quotidiano stressante 

Vogliamo strapparli alla destra qualunquista che li attrae con la demagogia, a partire da una riflessione sull'evasione fiscale,  identificare i soggetti a cui parliamo cercando di costruire relazioni e unità.  Si può cominciare con la revisione ed alleggerimento delle imposte a carico delle piccolissime aziende.

 

Ricerca 

 

Roma è anche la capitale della ricerca italiana. In essa hanno sede molteplici istituti e centri di ricerca pubblici, dal CNR all'ISS ed altri, oltre a tre università di prestigio. Questa realtà costituisce un enorme risorsa economica e culturale, che stimola anche interazione con le piccole e medie imprese del territorio. 

Servizi e diritti per lavoratori e studenti, a partire da abitazioni per i fuori sede, facilitazione per l'uso dei trasporti (abbonamenti ridotti). Edilizia pubblica per gli studenti fuorisede: creazione di collegi universitari in cui gli studenti possano dimorare.

L’amministrazione capitolina deve stimolare le occasioni di incontro tra la rete scientifica e la cittadinanza, promuovendo manifestazioni culturali. L’interazione tra Università, Centri di ricerca e amministrazione capitolina è una sinergia necessaria per risolvere i problemi della nostra città.

 

Cultura e turismo

 

L’intera progettualità è rivolta al turismo e alla più speculativa messa a rendita di un patrimonio immenso e gestito malamente, in cui lavoratrici e lavoratori non vengono riconosciuti come tali e ogni operazione che si nasconde dietro “l’evento culturale” è solo per portare denaro ai soliti noti e distribuire spiccioli a chi cerca di fare cultura, spesso senza regole certe. La Cultura a Roma deve essere pensata dentro un grande piano per il lavoro, con il pieno riconoscimento di tutte le figure professionali che operano nel settore. Perché la Cultura è lavoro e strumento di evoluzione, avanzamento, senso critico e rigenerazione urbana.

 

Gli strumenti di cui Roma ha bisogno per realizzare un progetto culturale in grado di fare sistema con la città sono:

  • applicare il principio che la cultura è innanzitutto un Servizio Pubblico passando dal contributo economico al finanziamento pubblico, modificando il regolamento comunale della concessione di contributi alla attività. Dai bandi alle commissioni scientifiche comunali (scelte sulla base delle competenze e dei curricula resi pubblici e non delle disponibilità politiche e di amicizia) che valutano le proposte di chi opera nella cultura
  • facilitare il riuso efficace degli spazi pubblici inutilizzati, riaprire i teatri e i cinema di prossimità anche con contributi dati alle compagnie a fronte di facilitazioni per ragazze  e ragazzi e cittadini meno abbienti, creando un grande polo culturale in ogni quartiere  
  • impedire il cambio di destinazione d’uso per luoghi che sono stati cinema, teatri, sale da concerto e in generale luoghi per la fruizione culturale
  • moltiplicare gli elementi di inclusione e di integrazione a favore delle fasce più esposte al disagio e alla discriminazione con un piano di accesso a musei, teatri, cinema, sale da concerto che devono essere dislocati in tutta la città e non concentrati o nel centro storico o nei centri commerciali
  • favorire la crescita di percorsi ed esperienze stabili nel tempo e ben inserite nei territori, superando la logica “dell’eventismo”; 
  • sburocratizzare l’accesso alla produzione culturale per quelle categorie di artiste e artisti che non fanno capo a istituzioni (artisti di strada, circensi,...)
  • favorire il dialogo tra le grandi Istituzioni Culturali (es. Teatro di Roma, Teatro dell’Opera, Auditorium Parco della Musica) e realtà culturali più piccole e meno organizzate
  • aprire tavoli di co-programmazione e co-progettazione tra Comune, Scuole, Centro Sperimentale, Accademie, Conservatori, Università e reti di Associazioni
  • favorire piani per lo sviluppo della Cultura Scientifica attraverso rapporti stabili con il CNR e le Università romane
  • elaborare un Piano di rinascita culturale della città come strumento di prevenzione e di presidio del territorio, con la collaborazione degli assessorati alle politiche culturali, alle politiche scolastiche e sociali
  • dare finalmente attuazione alla Legge 717/49 che oltre misura di intervento urbano, può creare una rete di lavoro per artiste e artisti locali e internazionali
  • finanziare un rilancio del sistema delle Biblioteche Comunali e un piano di assunzioni dirette di bibliotecari
  • favorire il decentramento del turismo anche nelle periferie, che sono ricche di attrazioni naturalistiche, storiche, culturali.

 

Sostegno allo sport

 

Roma deve saper osare in termini di infrastrutture, a patto che queste vadano a vantaggio di tutta la comunità.

Va dato sostegno allo sport sociale. Bisogna sviluppare un importante impegno nei confronti dei gruppi dilettantistici, delle federazioni minori e associazioni informali che promuovano uno sport pulito e per tutti. Va realizzato un censimento degli impianti sportivi dismessi che vanno recuperati ed assegnati, che devono essere polivalenti e distribuiti equamente sul territorio, privilegiando le zone dove il disagio sociale è maggiore.

Le associazioni e le palestre popolari che svolgono un’importante funzione sociale devono veder riconosciuto il proprio impegno ed il proprio ruolo, sostenendo economicamente e coprendo le spese per affitti e utenze quando necessario. Ogni cittadino e cittadina deve vedersi riconosciuto il diritto a praticare attività sportiva, indipendentemente dalla fascia di reddito.


 

Integrazione e antirazzismo

 

Il governo delle migrazioni non riguarda solo la gestione dei flussi di persone e quasi 1 straniero occupato su 2 ha una formazione pari o superiore al diploma.

Proponiamo che il Comune di Roma:

  • Garantisca l’iscrizione anagrafica ai/alle richiedenti asilo e, per coloro che occupano stabilmente un immobile, attribuisca, con uno “ius soli cittadino”, la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini figlie/figli di stranieri nate/i in città, o, ad ogni modo, nate/i in Italia e residenti ora a Roma
  • Istituisca e si dia seguito ad una Consulta per l’Immigrazione cittadina, composta da rappresentanti delle realtà associative dei/delle migranti e dei soggetti impegnati in attività solidali e di tutela dei diritti, realizzi il Consiglio degli Stranieri e delle Straniere, eletto dai e dalle migranti residenti  e privi della cittadinanza italiana, cui venga attribuito il compito di discutere e di pronunciarsi su tutti gli atti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale
  • Intervenga e prenda posizione per contrastare le politiche anti immigrati del Governo centrale (per esempio, la riduzione dei fondi destinati alle iniziative per l’accoglienza e l’inclusione) e sostenga la richiesta di poter accedere al voto da parte dei/delle migranti stabilmente residenti
  • Proceda alla progressiva chiusura dei campi Rom, a partire da quello di Castel Romano, provvedendo ad inserire gli abitanti dei campi nelle graduatorie delle case popolari, così da garantire il diritto alla casa e un'educazione certa e stabile per i bambini
  • Fornisca sedi e spazi di aggregazione per le associazioni dei/delle migranti e dei Rom/Sinti, di incontro, di confronto (utilizzando per questo il patrimonio immobiliare comunale).


 

CONCLUSIONI

 

Il programma è ambizioso e sappiamo che richiede tempo per la sua applicazione, ma disegna una città radicalmente diversa, attenta ai bisogni dei cittadini e alla loro qualità della vita, una città aperta, tollerante, vivibile, in cui tutti hanno pari diritti, con servizi efficienti per tutti. Sappiamo che ci vorrà del tempo nella realizzazione degli obiettivi, ma intendiamo cominciare a seminare oggi per poter cogliere i frutti domani.