Il curriculum della disuguaglianza

  • Posted on: 20 April 2021
  • By: Anonimo (non verificato)

 
Loredana Fraleone*
 
L’avevano preannunciato Draghi e il ministro Bianchi che il loro impegno sarebbe stato quello di legare maggiormente il sistema scolastico al mercato del lavoro. Detto, fatto, l’esame di maturità viene trasformato in un passaggio diretto dai banchi di scuola al mercato del lavoro. Ancora una volta però s’investe sul mercato non sul lavoro, che sempre più diviene un miraggio per le nuove generazioni. La totale assenza dello Stato nella programmazione economica per un rilancio dell’occupazione, magari nella solo evocata riconversione ecologica, rende molto difficile superare la contraddizione del capitalismo di questa fase, che cerca di impedire il conflitto con il disciplinamento e il ripristino di condizioni sociali ottocentesche.
Ecco che siamo di fronte, con il nuovo esame di maturità, ad un ritorno al passato in cui la selezione di classe operata dall’istruzione, mai superata del tutto, fa sì che chi più possiede ha maggiori possibilità di accedere ai benefici di una società ancora più gerarchizzata. Pura meritocrazia? Neanche per sogno, a meno che non si scambi la possibilità con la capacità.
Non solo al diploma sarà allegato un documento (curriculum), contenente le attività extra, che possono permettersi coloro che sono in grado di pagarle e hanno un’organizzazione familiare che consente di svolgerle, ma anche nella valutazione stessa dell’esame entreranno queste attività come elementi di discussione nella prova orale. Quanto peserà la conoscenza della fisica o della Storia rispetto a una medaglia per un campionato di tennis? Quanto svaluterà ancora il lavoro dei/delle docenti l’introduzione di questa norma? Quanti ragazzi e ragazze saranno penalizzati/e in un futuro in cui conta sempre meno saper apprendere, distinguere, conoscere? E’ certo positivo avere esperienze extrascolastiche che possono arricchire, ma l’opportunità di fruirne dovrebbe essere a disposizione di tutti/e.
Rifondazione Comunista è per  partenze senza vantaggi per qualcuno e considera le scorciatoie date dalla condizione economica un trucco inaccettabile.
 
*Responsabile Scuola Università Ricerca PRC/SE