Rifondazione: La Ricerca in Carrozza

  • Posted on: 16 April 2021
  • By: Anonimo (non verificato)

Rifondazione Comunista non saluta la nomina dell’ex ministra dell’istruzione Maria Chiara Carrozza a presidente del CNR, il più importante ente pubblico di ricerca del paese. Con questa si aggiunge un altro tassello all’occupazione Di Scuola Università e Ricerca da parte di uomini e donne legati a confindustria e che nel nome del “privato è bello” continueranno a praticare processi di privatizzazione di questi settori e di ristrutturazione del pubblico rimanente sul modello dell’impresa, mentre la pandemia ha chiaramente indicato esigenze opposte, ossia che serve un rafforzamento della ricerca e della sanità pubbliche. La neo presidente del CNR, già ministro del governo Letta, già membro del consiglio di amministrazione della Piaggio e del comitato scientifico del Centro studi di Confindustria (2011/12), già molte altre cose, quando era ministro ha introdotto, per fare un solo esempio, il criterio dell’assunzione di nuovi docenti universitari (all’epoca 400 su 2300 pensionamenti) esclusivamente in rapporto ai bilanci delle università, un modo penalizzante per gli atenei in difficoltà. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche è il più grande ente di ricerca pubblico italiano e nonostante la riduzione costante del suo finanziamento (FFO) ha dimostrato di essere ancora l’ente che pubblica di più in Italia, cioè che produce più conoscenza. I governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno volutamente spostato risorse dal CNR ad istituti di ricerca privati. Il paese ha bisogno di una ricerca pubblica, libera dall’interesse privato, una ricerca che garantisca un aumento di conoscenze in tutti i campi dello scibile. Il CNR ha bisogno di aumentare il suo FFO e di tornare a finanziare la ricerca dei suoi numerosi Istituti che in questo momento, per continuare a lavorare, acquisiscono fondi da committenti esterni. C’è bisogno di riprendere una politica delle assunzioni e la stabilizzazione dei tanti precari. C’è bisogno di cambiare i regolamenti interni per garantire una maggiore partecipazione del personale alle decisioni dell’ente. C’è bisogno di una legislazione ad hoc per le spese della ricerca, che non può essere la stessa adottata per il resto dell’amministrazione pubblica. I regolamenti interni devono essere cambiati per eliminare inutili passaggi burocratici che costano tempo e denaro e rallentano il lavoro dei ricercatori.
In poche parole, abbiamo bisogno di un CNR democratico, libero dal privato e dalla burocrazia, perché è la ricerca pubblica che ci salva la vita.
Loredana Fraleone responsabile Scuola Università Ricerca Rifondazione Comunista/SE
Andrea Ilari Primo ricercatore CNR – Roma