L'AZZURRO SCIPIONI NON DEVE MORIRE

Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Roma, Castelli, Litoranea
 

Invitiamo tutti e tutte a firmare questo appello (la versione in pdf è scaricabile in calce) ed a inviarlo agli indirizzi mail indicati di seguito, in sostegno del cinema Azzurro Scipioni e di Silvano Agosti, a partire dalle ore 10 di domani mercoledì 24 marzo ed entro sabato 27 marzo.

 

L’AZZURRO SCIPIONI NON DEVE MORIRE

 

Alla Sindaca di Roma Virginia Raggi – lasindaca@comune.roma.it

Al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – presidente@regione.lazio.it

Al Ministro della Cultura Dario Franceschini – ministro.segreteria@beniculturali.it

Svendo con urgenza 90 belle poltroncine per sala cinema o teatro, provenienti dal cinema Azzurro Scipioni oramai chiuso”. Con queste parole Silvano Agosti ha annunciato la fine di una storia durata 40 anni.

Nell'indifferenza generale, nel silenzio di tutte le istituzioni, chiude una sala cinematografica che ha raccontato la storia del cinema d’autore, unico luogo a Roma dove era possibile vedere e rivedere i capolavori delle cinematografie mondiali, uno dei pochi luoghi dove il cinema era ancora vissuto come “arte”.

Chiude per motivi economici, chiude per la solitudine in cui è stato lasciato Silvano Agosti che non ha più la possibilità di continuare a sostenere le spese dei locali in un periodo di chiusura di tutte le attività culturali.

La cultura non è “tempo libero”, “tempo inutile”. La cultura, i luoghi della cultura sono strumenti di crescita individuale e collettiva, di formazione di conoscenza della realtà e di consapevolezza critica, di relazioni sociali. E’ necessario mettere fine alla strage dei luoghi della cultura di questi ultimi anni, alla chiusura di sale cinematografiche, teatrali, sale per concerti, biblioteche, librerie. E’ necessario mettere fine alla desertificazione culturale del nostro Paese.

Chiediamo allora alle istituzioni che questi luoghi dovrebbero difendere, alla sindaca di Roma Virginia Raggi, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al ministro della Cultura Dario Franceschini di intervenire immediatamente per impedire la fine di una storia e per garantire la continuità del lavoro culturale di una sala punto di riferimento per tutti i cittadini di Roma.

Chiediamo che il Comune di Roma, la Regione Lazio e il Ministero della Cultura impediscano la chiusura di un luogo che in un paese che si dice civile deve essere salvaguardato, protetto e sostenuto dallo Stato come un prezioso “bene culturale”, come un museo vivente.

 

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